20/02/14 csm

L'Associazione Nazionale Magistrati sull'ennesimo tentativo di miniriforma del processo civile, finalmente si parla di aumento di oganici di giudici e di personale amministrativo... e di rivalutazione della giurisdizione, come tutela giurisdizionale dei diritti...

Osservazioni... by Commissione studio ANM

Osservazioni...

Testo elaborato dalla Commissione di studio ANM di diritto e procedura civile

OSSERVAZIONI SULLA DELEGA AL GOVERNO RECANTE “DISPOSIZIONI PER L’EFFICIENZA DEL PROCESSO CIVILE, LA RIDUZIONE DELL’ARRETRATO, IL RIORDINO DELLE GARANZIE MOBILIARI, NONCHÉ ALTRE DISPOSIZIONI PER LA SEMPLIFICAZIONE E L’ACCELERAZIONE DEL PROCESSO DI ESECUZIONE FORZATA (COLLEGATO ALLA LEGGE DI STABILITÀ 2014)”

Va premesso che la reiterata introduzione di “mini-riforme”, attraverso le quali il processo civile viene continuamente messo in discussione, non soddisfa dal punto di vista sistematico giacché le riforme procedurali, per quanto possano essere caratterizzate dall’urgenza e dalla preminente esigenza deflattiva, richiedono necessari approfondimenti e coordinamenti a livello di sistema e, in quest’ottica, è necessario auspicare il ritorno ad una tecnica legislativa basata su riforme organiche e meditate del processo di cognizione e di esecuzione.

Va poi rilevato che, a fronte di una inalterata e perdurante conflittualità, permangono significativi vuoti di organico (magistrati, personale amministrativo) con sottoposizione del giudice civile a carichi di ruolo certamente non compatibili con un decoroso “standard” lavorativo e con l’aggravio di numerose incombenze in passato attribuite al personale di cancelleria.

Ne consegue che il vero intervento risolutivo e di velocizzazione risiede essenzialmente nel concepire un reale adeguamento dei ruoli organici (magistrati e personale amministrativo), che consentano al singolo giudice di gestire un numero sostenibile di cause pro-capite, così da accelerare fisiologicamente il processo e la sua conduzione e da ricostruire il difficile equilibrio tra le sopravvenienze e la capacità di smaltimento.

Sui recenti interventi normativi si ribadiscono i concetti già evidenziati nei precedenti lavori di questa commissione ovvero che il legislatore, negli ultimi anni, in materia processual-civilistica ha privilegiato scelte di fondo che optano per una definizione rapida dei procedimenti, anche mediante ricorso a procedimenti di tipo sommario ed a strumenti di motivazione succinta senza però andare a verificare approfonditamente le origini del problema, che risiedono nella inadeguatezza dei ruoli organici e nel costante depotenziamento dei servizi di cancelleria.

Il giudice civile, nella consapevolezza che il legislatore introduca delle riforme necessitate dalle indicazioni dell’ordinamento comunitario, dai vincoli di bilancio e dalle necessità di recupero di competitività delle imprese, che passa anche per una significativa abbreviazione dei tempi processuali, è certo di essere chiamato ad un imponente sforzo di revisione dei caratteri tradizionali della motivazione e dell’argomentare giuridico purché questo sforzo non alteri l’essenza e la dignità della funzione giurisdizionale.

La funzione giurisdizionale invero culmina nella decisione ma esige una preventiva e costante attività di studio e di approfondimento degli atti, la quale non deve e non può essere eliminata da esigenze puramente deflattive, pena il sacrificio degli interessi di giustizia.

Si ritiene dunque che, sul piano della velocizzazione del processo civile, gli interventi proposti appaiono (in assenza di adeguamenti reali di organico) poco significativi, eccezion fatta per la parte riservata al processo di esecuzione.