30/12/07 Osservatorio sul fallimento

Una rassegna aggiornata, mese per mese, della nuova giurisprudenza e dottrina sulla riforma della legge fallimentare, dopo il d. lgs. n. 5 del 2006 e n. 169 del 2007, utile guida per studenti, laureandi, ricercatori e operatori.

Giurisprudenza e dottrina sulla riforma fallimentare by Claudio Cecchella

Giurisprudenza e dottrina sulla riforma fallimentare

Osservatorio di giurisprudenza e dottrina sulla nuova legge fallimentare,

aggiornata mese per mese ed esposta analiticamente

(in fase di compilazione, 15 giugno 2008)

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di Claudio Cecchella

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L'osservatorio costituisce una guida della giurisprudenza e dottrina sulla applicazione della recente riforma fallimentare.

Dopo la stagione della prima lettura, si impone ora il tempo dello studio dei precedenti e della casistica giurisprudenziale, accompagnata da una necessaria consapevolezza del dibattitto dottrinale.

Le riviste compulsate sistematicamente dall'estensore sono: Il fallimento e le altre procedure concorsuali, ed Ipsoa; Il diritto fallimentare e delle società commerciali, ed. Cedam; Diritto e pratica del fallimento, ed. Il Sole24ore; Fallimento crisi d'impresa, ed. La Tribuna; Il Foro italiano, ed. Zanichelli; Rivista dell'esecuzione forzata, ed. Utet; Rivista di diritto processuale, ed. Cedam, Riv.trim.dir.proc.civ., ed. Giuffré; Il Corriere giuridico, ed. Ipsoa; Il Giusto processo civile, ed. Edizioni scientifiche italiane.

La rassegna è divisa per grandi voci, in ordine alfabetico; il lettore potrà con la funzione "Go to" di word cercare la voce di interesse, le voci sono le seguenti:

affitto di azienda

accordi di ristrutturazione dei debiti

ausiliario

arbitrato e fallimento

cessazione dell'impresa

chiusura fallimento

comitato dei creditori

comparazione

concordato fallimentare

concordato preventivo

concordato stragiudiziale

curatore

debitore

dichiarazione di fallimento (presupposto oggettivo)

dichiarazione di fallimento (presupposto soggettivo)

dichiarazione di fallimento (processo)

esercizio provvisorio

fisco e fallimento

giudice delegato

impugnazioni

liquidazione coatta amministrativa

liquidazione dell'attivo

processo camerale ibrido

processo camerale puro

processo cautelare

p.m.

organizzazione fallimentare

rapporti pendenti

regime transitorio

revocatoria

revocatoria rimesse c/c

riforma (profili generali)

rito fallimentare di cognizione preriforma

società commerciali

unione europea (regolamento sulle procedure di insolvenza)

stato passivo

transazione fiscale

trust

vendita d'azienda

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ACCORDI DI RISRUTTURAZIONE DEI DEBITI

- Bianchi Antonio, Soluzioni operative: applicazione del trust agli accordi di ristrutturazione, in Dir. e prat. fallimento, 2007, n. 3, 82, interessante scritto sull'utilizzazione dell'istituto del trust per elevare un baluardo alle azioni esecutive dei creditori dissenzienti negli accordi di ristrutturazione.

- Innocenti Federica, Gli accordi di ristrutturazione dei debiti nel quadro dell’intervento correttivo del 2007: una possible soluzione alla crisi dell’impresa, Il diritto fallimentare, 2008, I, 917.

- Minutoli Giuseppe, Autonomia privata e ruolo del professionista negli accordi di ristrutturazione dei debiti, in Fall. crisi d’impresa, 2008, 447.

- Pagamici Bruno, Gli accordi per la ristrutturazione dei debiti, in Fall. crisi d'impresa, 2007, n. 1, 85.

- Proietti Regina, I nuovi accordi di ristrutturazione dei debiti, in Il diritto fallimentare, I, 2008, 136.

- Verna Giuseppe, I nuovi accordi di ristrutturazione (art. 182 bis, legge fall.), in Il diritto fall., 2008, 942.

- Vitalone, Al debutto gli accordi di ristrutturazione dei debiti, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 1, 28.

- Zocca Lodovico, Accordi di ristrutturazione, piani di risanamento e relazioni del professionista, Il Sole24ore, Milano, 2006.

- Il tribunale di Milano (decreto della sez. II civ., 23 gennaio 2007, pres. Quatraro, in Dir. e prat. del fallimento, 2007, n. 5, 57) ha avuto l'occasione di pronunciarsi sugli accordi di ristrutturazione, qualificando il negozio come pactum de non petendo ed estendendo il controllo del tribunale in sede di omologa non ad una verifica solo formale dei requisiti di legge ma ad un controllo sostanziale sulla concreta attuabilità dell'accordo, con riguardo alle concrete prospettive di realizzo. E' implicitamente esclusa tuttavia una valutazione comparativa sulla convenienza della soluzione suggerita dall'accordo con altre possibile alternative migliorative in sede di concordato o in sede di liquidazione fallimentare, limitandosi la valutazione di merito alla concreta attuabilità (conf. Trib. Milano, 11 gennaio 2007, in Il diritto fallimentare, 2008, II, 136).

- Ugualmente il Tribunale di Roma (decreto 16 ottobre 2006 della sez. fall., in Dir. e prat. del fall., 2007, n. 3, 56) esclude la assimilazione al concordato preventivo la cui disciplina non è applicabile per essere fondata sulla crisi dell'impresa e sull'effetto esdebitativo generalizzato, che mancano degli accordi; in sede di omologa il tribunale dovrà pertanto limitarsi a verificare l'effettivo pagamento nei termini ordinari dei creditori che non hanno prestato adesione all'accordo. e il rispetto dell'adesione degli altri creditori nella percentuale del 60%.

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AFFITTO D'AZIENDA

- Elena Clarke, Marco Iannacci, Esercizio provvisorio, affitto e vendita d'azienda, in Dir.e prat. del fallimento, 2007, n. 1, 14.

- Fimmanò Francesco, L'affitto endofallimentare dell'azienda, in Il dir. fall., 2007, I, 437.

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AUSILIARIO

- Giomarelli Angela, Brevi osservazioni in merito alla nuova configurazione del potere di scelta del legale della curatela fallimentare in una recene pronuncia di merito, n Il diritto fallimentare, 2008, II, 66.

- Pezzano Antonio, La nomina dei difensori nel fallimento e nel concordato preventivo: tra modifiche normative e cambi culturali, in Il diritto fallimentare, 2008, II, 59.

- Onorari di avvocato

Con sentenza delle Sezioni Unite del 24 luglio 2007, n. 16300 (in Dir e prat. del fallimento, n. 5 del 2007), il giudice di legittimità dirime il contrasto sulla liquidazione degli onorari dell'avvocato che assiste la curatela. Il valore di riferimento, per l'applicazione della tariffa, non è più il valore dello stato passivo, bensì è valore indeterminabile, secondo le Sezioni Unite.

L'orientamento contrastato faceva ricorso, in via analogica, alla determinazione del valore delle controversie di opposizione alla esecuzione ex art. 17, 1° comma, c.p.c., che richiama il valore del credito contestato (per tale orientamento cfr, Cass., 4 novembre 1993, n. 10933, in Fall., 1994, 360).

Quello confermato, invece, esclude ogni analogia alla disposizione citata evidenziando la diversità di oggetto e titolo dei due giuridizi e quindi in difetto di riferimenti diversi e in considerazione che il valore della causa si determina dalla domanda (art. 10 c.p.c.), per tale diverso orientamento cfr. Cass., 2 aprile 2004, n. 6508, in Fall., 2005, 5.

ARBITRATO E FALLIMENTO

Santagata, Sulle impugnazioni esperibili dal curatore fallimentare avverso un lodo rituale pronunciato anteriormente alla dichiarazione di fallimento e sulle possibili ripercussioni derivanti dal nuovo 5 comma dell'art. 72 legge fall. (nota a Cass., 22 giugno 2005, n. 13442, in Riv. arb., 2006, 709.

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CESSAZIONE DELL'IMPRESA

- Mariano Sciacca, Fallimento dell'imprenditore cessato dall'esercizio dell'impresa, in Dir. e prat. del fallimento, 2007, n. 1, 23.

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CHIUSURA FALLIMENTO

- Genoviva Pietro, La chiusura del fallimento nella riforma delle procedure concorsuali, in Il diritto fallimentare, 2008, I, 871.

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COMITATO DEI CREDITORI

- Bramati Daniela, Il comitato dei creditori: nomina e funzioni alla luce del "correttivo", in Fall. crisi d'impresa, 2007, n. 1, 43.

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COMPARAZIONE

-- Fabbrini Massimiliano, Meccanismi di esdebitazione nella legislazione francese, in Il diritto fallimentare, 2008, I, 243.

-- Fabiani Massimo, Appunti sulle iniziative d’ufficio nella ley concorsual, in Riv. dir.proc., 2008, 477.

-- Guerneli Michele, La riforma delle procedure concorsuali in Francia e in Italia, in Il diritto fallimentare, 2008, I, 256.

- - Quatraro Bartolomeo, Crisi d’impresa: profili comparatistici tra legislazione concorsuale italiana ed estera, in Fall. cridi d’impresa, 2008, 433.

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CONCORDATO FALLIMENTARE

- generalità

- - Bonfatti Sido e Censoni Paolo Felice, La riforma dell'azione revocatoria fallimentare, del concordato preventivo e degli accordi di ristrutturazione, Cedam, Padova, 2006.

- - Lo Cascio Giovanni, Il concordato preventivo, VII ed., Milano, Giuffré, 2008.

Azzaro Andrea Maria, Concordato preventivo e autonomia privata, in Il fallimento, 2007, 1267.

- - Guerrera Fabrizio, Il concordato fallimentare nella riforma: novità, problemi, prospettive, anche alla luce de “decreto correttivo”, in Il diritto fallimentare, 2008, I, 815.

- - Pica Leonardo, Il concordato preventivo: da misura premiale a strumento per la salvaguardia dell'azienda?, in Il dir. fall., 2007, I, 352.

- - Vitalone Vincenzo, Il nuovo concordato preventivo, Il Sole24ore, Milano, 2005.

Nardecchia, Crisi d’impresa autonomia privata e controllo giurisdizionale, Ipsoa, Milano, 2007.

- - Pacchi Stefania (a cura di), Il concordato fallimentare, Ipsoa, Milano, 2008.

AA.VV., Le soluzioni concordate della crisi dell’impresa, Giappichelli, Torino, 2007.

- - Perugini Gian Mario, Luci ed ombre sul nuovo concordato fallimentare, in Dir. e prat. fallimento, 2007, n. 2, 37;

- ammissibilità

- - In sede di proposta di concordato fallimentare il giudice delegato non può preliminarmente valutare la convenienza della domanda, ma verificare il solo rispetto dei requisiti formali e dell'acquisizione dei pareri degli organi fallimentari, controllando che alla luce di questi ultimi i creditori siano in grado di deliberare perché sufficientemente informati e può sospendere la liquidazione dell'attivo ex art. 108 c.p.c. sussistendone i gravi motivi (così Trib. Mantova, sez. II civ., 20 febbraio 2007, in Dir. e prat. del fallimento, 2007, n. 3, 43, con nota di Guido Uberto Tedeschi).

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CONCORDATO PREVENTIVO (v. anche Curatore - compensi)

- Ammissione

- Scarafoni Stefano, Il giudizio di ammissione al concordato preventivo: riflessioni sul decreto legislativo correttivo della legge fallimentare, in Il diritto fallimentare, 2008, I, 902.

- - Con decreto 9 febbraio 2007, Pres. Quatraro, (in Dir. e prat. e fallimento, 2007, n. 3, 51), in una pronuncia che ha anticipato il successivo decreto correttivo - dove il profilo ha modo di emergere esclusivamente in sede di giudizio di omologa - il Tribunale di Milano ha evidenziato che in sede di ammissione della domanda di concordato preventivo è necessario verificare la correttezza della divisione in classi dei creditori, sia in relazione alla esecuzione della proposta, sia in relazione alla omogeneità degli interessi di cui sono portatori i creditori della stessa classe, nonché la correttezza della relazione dell'esperto, il quale dovrà attestare la veridicità di tutti i dati presenti nel ricorso ed esprimere un parere motivato sulle conclusioni a cui giunge il proponente (la sentenza è annotata da Gabriele Prenna).

Di notevole interesse anche Trib. Roma, 8 marzo 2006, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 4, 54, che estende il controllo preventivo di ammissibilità sino alla verifica di fattibilità e attuabilità della proposta, con esclusione dei profili di convenienza e meritevolezza.

- - Tedeschi Guido Uberto, Il concordato preventivo diventa più ampio accessibile, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 2, 22.

- Creditori privilegiati

- -Tedeschi Guido Uberto, Nuove modalità di ammissione al concordato preventivo, in Dir. e prat. del fallimento, 2007, n. 5, 23 ss.

Prima che la novella del 2007 con d. lgs. n. 169 del 2007 risolvezze sul piano normativo la questione, il Trib. Torino, 20 dicembre 2006, in Dir. e prat. fallimento, 2007, n. 1, 95 aveva già ammesso i creditori privilegiati destinatari di un pagamento parziale al voto, senza effetti sulla loro posizione di privilegiati.

- Mastrogiacomo Massimo, Il trattamento dei creditori privilegiati nel nuovo concordato preventivo, in Dir e prat. fallimento, 2007, n. 1, 15.

- Crisi dell'impresa

- - Prima del chiarimento legislativo (legge 23 febbraio 2006, n. 51), il Tribunale di Mantova (sentenza 25 agosto 2005, in Dir. e prat. del fallimento, 2007, n. 3, 69) aveva incluso tra le ipotesi di crisi anche la vera e propria insolvenza.

- Domanda

- Arato Marco, La domanda di concordato preventivo dopo il d. lgs 12 settembre 2007, n. 169, in Il diritto fallimentare, 2008, I, 53.

- Effetti, esecuzione

-- Ghignone Filippo, Gli effetti della sentenza di omologazione del concordato preventivo con riguardo al trasferimento dei beni all’assuntore: una prima pronuncia, in Il diritto fallimentare, 2008, II, 193.

-- Nisivoccia Niccolò, Concordato preventivo: chiusura, effetti ed esecuzione, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 3, 23.

- Generalità

- - Ripa Giuseppe, Il nuovo concordato preventivo, in Fall. crisi d'impresa, 2007, n. 1, 73.

- Liquidazione coatta

- - Tomasso Francesco, La riforma del concordato nella liquidazione coatta amministrativa e nell'amministrazione straordinaria ad opera del decreto correttivo, in Il fallimento, 2008, 110.

- Tricomi Simona, I concordati nelle procedure concorsuali “amministrative”, in Il diritto fallimentare, 2008, II, 42

- Omologa

-- Penta Andrea Il controllo del tribunale in sede di omologazione del concordato preventivo e la prosecuzione dell'attività di impresa, in Il fallimento, 2007, 84.

-- Abete Luigi, Il ruolo del giudice ed il principio maggioritario nel novello concordato preventivo: brevi note, in Il fallimento, 2008, 253.

-- Rago Geppino, I poteri del tribunale sul controllo della fattibilità del piano nel concordato preventivo dopo il decreto correttivo, in Il fallimento, 2008, 264.

- - In sede di omologa il Trib. di Milano (2 ottobre 2006, n. 10640, Pres. Grossi, rel. Vitiello), ha ritenuto necessario, a prescindere dalla formulazione di opposizioni da parte dei creditori, una verifica sulla concreta attuabilità della proposta, oltre ad un generale controllo di regolarità formale. Qualora invece i creditori non siano suddivisi in classi, al tribunale compete solo un controllo di legittimità formale sulla regolarità della procedura e sull'esito del voto. Il Tribunale di Milano aveva avuto l'occasione di pronunciarsi in altra decisione (12 dicembre 2005, n. 10693, Pres. Faccon, rel. Vitiello in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 1, 59; conf. 2 ottobre 2006, Pres. Grossi, rel. Vitiello, ivi, 2008, n. 1, 67), negando che il controllo in sede di omologa potesse - come mera duplicazione del giudizio di ammissibilità - ricondursi ad un controllo di sola legittimità formale, per estendersi ad un merito che è individuato in una verifica di effettiva attuabilità della proposta concordata (una sorta di verifica di legittimità sostanziale), ma non nella comparazione della soluzione negoziale con le altre possibile alternative (giudizio consentito soltanto quando vi è una suddivisione in classi e la presenza di una classe dissenziente, ma che è funzionale esclusivamente agli effetti del concordato per tale classe e agli effetti per la stessa della liquidazione fallimentare). La sentenza è annotata da Niccolò Nisivoccia.

Più di recente il Trib. Milano, Pres. Quatraro, est. Craveia, 13 luglio 2006, n. 8698 (in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 5, 55), in difetto di divisione in classi e dissenso di una di esse oppure di opposizione, limita il sindacato ad un controllo di sola legittimità formale e in particolare, in difetto di opposizione, nega il sindacato di legittimità sostanziale.

- - Secondo Trib. Milano 24 aprile 2007, in Il falimento, 2007, 1441, non è omologabile il concordato preventivo nel caso in cui l'imprenditore - in deroga ai cirteri di trasparenza e correttezza - abbia in frode ai creditori omesso opportuna informazione sulla sua condotta, ammettendo perciò fra i casi di esclusione dall'omologa la revoca dall'ammissione ex art. 173 l. fall. Ugualmente Trib. Palermo 18 maggio 2007, in Il fallimento, 2008, 75 ritiene che il sindacato in sede di omologa possa riguardare anche i profili di ammissibilità della proposta.

- - Nel caso invece nel quale la proposta concordataria, nel contesto della transazione fiscale, contenga un pagamento percentuale dei crediti erariali la contrarietà del fisco non è elemento che consente in via esclusiva il rigetto dell'omologa, ma è necessario che emerga un trattamento deteriore del relativo credito rispetto agli altri creditori privilegiati e un realizzo migliore attraverso via alternativa, Trib. Venezia, 27 febbraio 2007, in Il fallimento, 2007, 1464.

- Relazione commissario

- - Solidoro Alessandro, Vitale Italo, La relazione del professionista nel concordato preventivo, in Dir e prat. del fallimento, 2007, n. 5, 33.

- - Solidoro Alessandro, Le funzioni del commissario giudiziale prima dell'omologazione, in Dir. e prat. fallimento, 2007, n. 2, 17.

- Responsabilità penale

-- Cerqua Luigi Domenico, Responsabilità penali di imprenditori e professionisti nel nuovo concordato preventivo, in Dir. e prat. fallimento, 2007, n.2, 6.

- Risoluzione

-- Con sentenza n. 13357 del 7 giugno 2007 la S.C., in un caso di risoluzione del concordato con cessione dei beni addebitabile a negligenza del liquidatore e non dell’imprenditore, ha escluso la rilevanza della circostanza e pronunciato (in contrasto con Cass. 5 aprile 2000, n. 4177, che invece offer rilievo all’inadempimento dell’imprenditore) la risoluzione.

- Transazione fiscale

- - Pennecchini Montino Marzio, Transazione fiscale nel nuovo concordato preventivo, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 4, 25.

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CONCORDATO STRAGIUDIZIALE

- Toni Ilaria, Concordato stragiudiziale per la salvezza dell'impresa, in Dir. e prat. del fallimento, 2007, n. 3, 12.

- Pucci Emilia, Gli accordi stragiudiziali nelle nuove procedure, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 1, 91.

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CURATORE

- azioni del

- - Secondo Cass., Sez. Un., 28 marzo 2006, n. 7030 il curatore non è legittimato ad esercitare un'azione risarcitoria verso la banca che ha concesso incauto credito all'imprenditore aggravandone il dissesto e provocandone l'insolvenza, poiché non si tratta di un'azione della massa, ma destinata a reintegrare - in relazione ai diversi presupposti della fattispecie - il patrimonio dei singoli creditori. L'intervento non si giustifica a causa di un contrasto tra sezioni, bensì per la particolare importanza della questione.

Il curatore che non ha potere di nomina dell’avvocato, riservato al giudice delegato ai sensi del n. 4 dell’art. 25 l. fall., non può neppure revocarne il mandato ex art. 85 c.p.c., cfr. Trib. Firenze 22 marzo 2007, rel. D’Amora, in Dir. Prat. Fall., 2008, n. 1, 45.

- compensi

- - Brescia Gennaro, Determinazione del compenso al commissario giudiziale: aspetti controversi e operativi, in Fall. crisi d'impresa, 2007, n. 1, 79.

- - Corte cost., 28 aprile 2006, n. 174, in Dir e prat. fallimento, 2006, n. 3, 53, relatore Finocchiaro, ha dichiarato l'incostituzionalità dell'art. 146, 3° comma, dpr 30 maggio 2002, n. 115 laddove non contempla tra le spese anticipate dall'Erario i compensi e le spese del curatore nei fallimenti privi di attivo.

- generalità

- - Ferretti Alessandro, Nuovi poteri e responsabilità del curatore, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 4, 20.

- - Serao Francesco, Riforma fallimentare: una partita ancora aperta, in Dir. e prat. fallimento, 2007, n. 5, 6.

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DEBITORE

- Cuomo Luigi e Penta Andrea, La riforma delle limitazioni personali del fallito, in Il diritto fallimentare, 2008, I, 21.

La Corte Cost. (sentenza 27 febbraio 2008, n. 39, in Il Fall., 2008, 401) ha dichiarato l’incostituzionalità, sollevata in relazione agli artt. 3 e 117 Cost., degli artt. 50 e 142 l. fall., nella disciplina anteriore alla riforma, nella pare in cui regolano un perdurare di effetti personali del fallimento anche dopo la sua chiusura.

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DICHIARAZIONE DI FALLIMENTO (PRESUPPOSTO OGGETTIVO)

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DICHIARAZIONE DI FALLIMENTO (PRESUPPOSTO SOGGETTIVO)

- onere della prova

-- Badini Confalonieri, Onere probatorio del debitore sulla non assoggettabilità a fallimento, in Il fallimento, 2008, 45.

- Santagata Renato, Sull’onere della prova dei requisiti di esonero dal fallimento, in Il diritto fallimentare, 2008, I, 11.

- - Prima della novella dovuta al d. lgs. n. 169 del 2007, ove la questione è risolta ex lege, il Tribunale di Firenze (Sez. III civ., 14 marzo 2007, rel D'Amora), conf. Trib. Torino 11 gennaio 2007, in Dir. e prat. fallimento, 2007, n. 2, 94, attribuiva la debitore fallendo l'onere di provare il duplice requisito qualitativo della natura di piccolo imprenditore e quantitativo dimensionale di cui all'art. 1 novellato della legge fall. (i giudici fiorentini perciò danno rilevanza ad entrambi i requisiti e non solo a quelli quantitativi del cit. art. 1, secondo il precedente di Trib. Firenze 31 gennaio 2007, n. 20, Pres. D'Amora, rel. Riviello).

- - Al contrario il Trib. di Mantova, con sentenza del 16 settembre 2006, in Riv. dir. e prat. fallimento, 2007, n. 3, 70 ritiene che il requisto qualitativo dell'art. 2083 c.c., sia stato abrogato e sostituito dai presupposti quantitativi dell'art. 1 (n.d.r. prima del decreto correttivo) posti come alternativi, potendo essere esclusa la fallibilità laddove ne fosse verificato anche uno solo. Conf. Trib. Catania 28 novembre 2006, in Foro it., 2007, I, 604.

- - Trib. Varese 9 gennaio 2007, in Foro it., 2007, I, 603 ritiene al contrario che per l'accentuazione dei poteri istruttori del giudice, la questione dimensionale debba essere indagata d'ufficio e non possa risolversi mediante l'applicazione della regola dell'onere della prova. Ugualmente il profilo dimensionale dei crediti scaduti (art. 15 l. fall.) è rilevato ed indagato d'ufficio secondo Trib. Pescara 20 dicembre 2006, in Foro it., 2007, I, 603.

- requisiti dimensionali per la esclusione

- - Allegri Vincenzo, I diversi criteri per la definizione di piccolo imprenditore, in Dir. e prat. fallimento, 3006, n. 2, 6;

- - Ceschel Carmen, Fallimento del piccolo imprenditore e impresa artigiana, inDir. e prat. del fallimento, 2007, n. 3, 23.

- - Fico Daniele, Nuovi requisiti di fallibilità dell'imprenditore, in Dir. e prat. del fallimento, 2007, n. 5, 18.

- - Mastrogiacono Massimo, Definizione di "investimento" ai fini della fallibilità, in Dir. e prat. fallimento, 2007, n. 2, 33.

- - Nicola Anna, Fallimento dell’imprenditore individuale, in Fall. crisi dell’impresa, 2008, 311.

- - Vitiello Mauro, I presupposti delle procedure concorsuali come ridefiniti dal decreto legislativo "correttivo", in Fall. e crisi d'impresa, 2007, n. 1, 21.

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DICHIARAZIONE DI FALLIMENTO (PROCESSO), v. Impugnazioni

- Blatti Carmelo, Provvedimenti cautelari nel procedimento per la dichiarazione di fallimento, in Fall. crisi d’impresa, 2008, 381.

- Caiafa Antonio, L’istruttoria prefallimentare: I provvedimenti cautelari e coservativi a tutela del patrimonio e dell’impresa, in Il diritto fallimentare, 2008, I, 171.

- Fabiani Massimo, L'impulso officioso nella gestione del procedimento prefallimentare, in Foro it., 2007, I, 605.

- Pagamici Bruno, Apertura della pocedura fallimentare, in Fall. crisi dell’impresa, 2008, 301.

- Santangeli Fabio, Le modifiche introdotte dal decreto correttivo 169/2007 al processo per la dichiarazione di fallimento ed alla fase di accertamento del passivo, in Il diritto fallimentare, 2008, I, 147.

- Sciacca Mariano, L'istruttoria prefallimentare: profili processuali, in Il dir. fall., 2007, I, 43.

- Russo Libertino Alberto, La riforma della legge fallimentare e la tutela giurisdizionale dei diritti: la crisi del giudicato, in Il dir. fall., 2007, I, 250.

- Contraddittorio.

-- Secondo App. Palermo 19 giugno 2007, in Il fallimento, 2008, 319 la domanda per la dichiarazione di fallimento deve essere notificata all’imprenditore con le formalità degli artt. 137 ss. c.p.c. e quindi con quelle dell’art. 140 c.p.c., in caso di irreperibilità e non, su iniziativa del p.m., mediante comunicazione mediante polizia giudiziaria e pertanto l’uso di tale ultima forma vizia di nullità la sentenza dichiaratrice. La sentenza è annotata da Farncesco De Santis, Istruttoria prefallimentare e diritto di difesa.

- - La convocazione del debitore non è necessaria in caso di rigetto del ricorso per la dichiarazione di fallimento, anche per motivi di rito (Trib. Mantova, 24 novembre 2006 e Trib. Napoli 8 novembre 2006, entrambe in Foro it., 2007, I, 604.

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FISCO E FALLIMENTO

- Pollio Marcello e Papaleo Pietro Paolo, La fiscalità delle nuove procedure concorsuali, Milano, Ipsoa, 2007.

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ESDEBITAZIONE

- Allegritti Federica, L'esdebitazione nella legge fallimentare, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 3, 12.

- Frascaroli Santi Elena, L’esdebitazione del fallito: un premio per il fallito o un’esgenza del mercato ?, in Il diritto fallimentare, 2008, I, 34.

- Scarselli Giuliano, La esdebitazione della nuova legge fallimentare, in Il dir. fall., 2007, I, 29.

Non è incostituzionale la mancata previsione di forme opportune per rendere edotti i creditori non soddisfatti integralmente della pendenza di un procedimento di esdebitazione, ai fini di un loro intervento in causa, in considerazione ex art. 24 Cost., App. Venezia 13 luglio 2007, in Dir. Prat. Fallimento, 2008, 65. Per una generale affermazione di costituzionalità dell’istituto, cfr. Corte cost., 30 novembre 2007, n. 411, in Dir. Prat. Fallimento, 2008, n. 1, 30, in riferimento al’art. 3 Cost.

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ESERCIZIO PROVVISORIO (vedi affitto d'azienda)

- D’Aquino Filippo, Continuità aziendale e strumenti conservativi dell’impresa nella fase prefallimentare, in Fall. e crisi dell’impresa, 2008, 267.

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GIUDICE DELEGATO

- Proto Cesare, Il controllo preventivo del giudice delegato nell'attività processuale del curatore prima e dopo la riforma fallimentare, in Il Fallimento, 2007, 1422.

- Ravidà Fabrizio, Le incompatibilità endoprocessuali, in Il dir. fall., 1987, II, 314.

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IMPUGNAZIONI

- Gaboardi Marcello, Dall'appello al reclamo della sentenza che dichiara il fallimento, in Fall. crisi d'impresa, 2007, n. 1, 29.

- Minutoli Giuseppe, Le iniziative di fronte alla sentenza di chiarativa di fallimento tra appello e reclamo: impugnazione devolutiva o modifica “di facciata”?, in Il fallimento, 2008, 259.

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LIQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA (v. Concordato preventivo)

- Melucco Andrea, Liquidazione coatta amministrativa dell’impresa sociale insolvente, in Dir. Prat. Fallimento, 2008, n. 1, 10.

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LIQUIDAZIONE DELL'ATTIVO

- Ceschel Carmen, Le nuove vendite forzate fallimentari, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 3, 34.

- D'Amico Giovanni, Vendita dell'immobile da costruire e fallimento, in Il dir. fall., 2007, I, 213.

- Fimmanò Francesco, La liquidazione dell’attivo fallimentare nel correttivo della riforma, in Il diritto fallimentare, 2008, I, 845.

- Fimmanò Francesco e Esposito Ciro, La liquidazione dell'attivo fallimentare, Ipsoa, Milano, 2006.

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ORGANIZZAZIONE FALLIMENTARE

- Cecchella Claudio, Organi e forme processuali del nuovo fallimento, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 4, 6.

- Fabiani Massimo, Nuovi equilibri tra gli organi del fallimento e centralità del reclamo ex art. 36 l. fall., in Riv. trim. dir. proc. civ., 2007, 8111.

- Lo Cascio, Giovanni, Organi del fallimento e controllo giurisdizionale, in Il fall., 2008, 369.

- Rocco di Torrepadula Nicola, Un complicato ménage a trois: giudice delegato, comitato dei creditori e curatore, in Il diritto fallimentare, 2008, I, 1.

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P.M.

- Esposito Ciro, L'intervento "obbligatorio" del pubblico ministero nel procedimento di concordato preventivo alla luce del decreto correttivo, in Il fallimento, 1404.

- Schettini Chiara, La figura del p.m. nel nuovo processo fallimentare, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 4, 14.

-- Legittimazione alla istanza di fallimento

- - - Il tribunale fallimentare, innanzi alla desistenza dell’unico creditore, non può segnalare al p.m. l’opportunità di farsi promotore dell’iniziativa in presenza di uno stato di insolvenza, dovendosi l’art. 7 l. fall. interpretare restrittivamente e quindi l’insolvenza rilevata in un procedimento civile intendersi riferita ad un giudizio civile diverso dal procedimento per la dichiarazione di fallimento, così App. Milano, 29 novembre 2007, in Fall. crisi d’impresa, 2008, 415, con nota di Marco Crispo, Iniziativa di fallimento: poteri e prerogative del p.m.

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PROCESSO CAUTELARE

- Caiafa Antonio, L’istruttoria prefallimentare: I provvedimenti cautelari e coservativi a tutela del patrimonio e dell’impresa, in Il diritto fallimentare, 2008, I, 171.

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PROCESSO CAMERALE IBRIDO (v. Stato passivo)

- Cecchella Claudio, Generalizzazione del rito camerale nel nuovo processo fallimentare, in Dir. e prat. del fallimento, 2007, n. 1, 6.

- De Santis Francesco, Sulla c.d. “degiurisdizionalizzazione” del concorso collettivo e sui limiti dei giudicati endofallimentari dopo le riforme, in Riv. Dir. Proc., 2008, 367.

- Fabiani Massimo, Diritto e processo a confronto e lo spettro del conflitto di classe, in Il fallimento, 2007, 5.

- Noviello Daniela, I nuovi procedimenti endofallimentari: prime riflessioni, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 3, 18.

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PROCESSO CAMERALE PURO

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RAPPORTI PENDENTI

- Tarzia, Gli effetti del fallimento sui rapporti pendenti dopo la riforma ed il decreto correttivo, in Il fallimento, 2007, 1385.

- Marinoni Roberto, Corsi Giulia, L'opponibilità della clausola risolutiva espressa alla prova della riforma fallimentare, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 5, 29.

- Mascarello Carmela, I rapporti giuridici pendenti nella riforma del fallimento, in Il dir. fall., 2007, I, 289.

- Di Marzio Fabrizio (a cura di), Contratti in esecuzione e fallimento, Ipsoa, Milano, 2007.

- Iniziari Bruno, Sospensione del contratto per sopravvenuto fallimento ed incerti poteri autorizzativi del comitato dei creditori, in Il dir. fall., 2007, I, 306.

Compravendita immobiliare

- - Girone Lorenza, Procedure concorsuali e tutela degli acquirenti di immobili da costruire, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 1, 23.

Conto corrente bancario

- - Federico Guido, Esenzioni da revocatoria delle rimesse su conto corrente e pagamenti indiretti, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 2, 30.

Leasing

- - Girone Lorenza, Vecchie incertezze e nuovi dubbi sul contratto di "leasing", in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 3, 28.

Rodolfo La Torre Massimo, Il leasing finanziario nel fallimento ed il nuovo art. 72 quarter l. fall., in Il falimento, 2008, 290.n

Locazione

- - Sebastio Giovanna, Il contratto di locazione nella procedura fallimentare, in Dir. Prat. Fallieto, 2008, n. 1, 19.

Rapporto di lavoro

- - De Angelis Luigi, Fallimento e rapporto di lavoro: brevi considerazioni dopo la riforma del 2006, in Foro it., 2007, 86.

- - Mancinelli Saverio, Le conseguenze del fallimento sul rapporto di lavoro, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 5, 22.

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REGIME TRANSITORIO

- Gradi Marco, Il rito camerale per le azioni che derivano dal fallimento fra disciplina transitoria e "giusto processo", in Il dir. fall., 2007, II, 436.

- Liaci Mariangela, Prime impressioni sulla sopravvivenza della riabilitazione civile al decreto correttivo della riforma del diritto fallimentare, in Il diritto fallimentare, 2008, I, 206.

- Sulla immediata abrogazione del pubblico registro dei falliti e quindi del procedimento di riabilitazione anche per i fallimenti pendenti, v. Trib. Alba, 15 dicembre 2006, in Dir. e prat. fallimento, 2007, n. 3, 71, che tuttavia, pur dichiarando l'inammissibilità della istanza riabilitativa, ha ritenuto tuttavia di ordinare la cancellazione dal registro e dichiarare la cessazione degli effetti personali del fallimento.

- Sulla applicabilità delle norme anteriori al giudizio di risoluzione del concordato preventivo (in ordine a forma del provvedimento e dell'impugnazione del medesimo), v. Trib. Roma 14 marzo 2007, in Dir. e prat. fallimento, 2007, n. 3. 72).

- Sulla applicabilità della nuova impugnativa ex art. 18 l. fall. ai soli fallimenti che muovono da ricorsi depositati dopo l'entrata in vigore del d. lgs. n. 5 del 2006, v. App. Milano, 16 febbraio 2007, n. 361, in Dir. e prat. fallimento, 2007, n. 2, 78. In senso contrario, nei fallimenti dichiarati dopo il 16 luglio 2006, ma in relazione a domanda anteriore, la sentenza dicharatrice è opponibile e non con il gravame dell'art. 18 l. fall. novellato (App. Lecce 6 marzo 2007 e App. Torino 22 novembre 2006, entrambe in Foro it., 2007, I, 1532, con nota di Fabiani, La transizione dell'opposizione al fallimento all'appello contro ,le sentenze dichirative e le acquisizioni probatorie).

- Sulla applicabilità della nuova normativa, dovuta al d. lgs. n. 5 del 2006, ai sensi dell'art. 150 dello stesso decreto legislativo, ai fallimenti dichiarati dopo il 16 luglio 2006 (essendo regolato dal vecchio regime la sola fase sommaria prefallimentare), cfr. Trib. Pescara, 26 ottobre 2006, in Dir. e prat. fallimento, 2007, n. 1, 62, con nota di Saverio Mancinelli. Al contrario, in relazione ai requisiti di fallibilità, è rilevante il solo deposito posteriore al 16 luglio, Trib. Termini Imerese 16 agosto 2006, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 5, 68 (in senso esattamente contrario per un asserito carattere "sostanziale" della normativa sui presupposti destinata ad entrare immediatamente in vigore, cfr. Trib. Modica 6 settembre 2006, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 5, 67).

- I giudizi di accertamento del passivo che muovo da sentenze dichiarative emesse su ricorso depositato anteriormente al 16 luglio 2006 sono regolati dal vecchio regime, Trib. Roma, 19 luglio 2006, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 5, 82.

- Sulla immediata applicabilità della abrogazione della iniziativa officiosa in sede di dichiarazione, pur nell'ambti di ricorsi depositati - ma non decisi - prima del 16 luglio 2007, App. Lecce, 22 marzo 2007, in Il fallimento, 2007, 1408.

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REVOCATORIA

- Bonfatti Sido e Censoni Paolo Felice, La riforma dell'azione revocatoria fallimentare, del concordato preventivo e degli accordi di ristrutturazione, Cedam, Padova, 2006.

- Giunta Fausto, Revocatoria e concordato preventivo: tutela penale, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 1, 34.

- Pucci Emilio, Le modalità di esercizio dell'azione revocatoria, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 4, 90.

- Sabatelli Emma, La revocatoria degli atti “normali” nella riforma del diritto fallimentare, in Il diritto fallimentare, 208, I, 989.

Terranova Giuseppe, La nuova disciplina delle revocatorie fallimentari, Cedam, Padova, 2006.

- Tarzia Giorgio, Di Iulio Antonio, Farina Marco, L'azione revocatoria nella nuova legge fallimentare, Il sole24ore, Milano, 2006.

Con ordinanza il Trib. Di Cuneo (2 novembre 2005), pubblicata in Diritto e pratica del fallimento 2008, n. 1, 75, è stata dichiarata manifestamente infondata la questione di costituzionalità del regime transitorio adottato nella riforma dell’azione revocatoria (art. 2, comma 2, d.l. n. 35 del 2005), che fa entrare in vigore le nuove disposizioni solo se l’azione è esercitata dopo l’entrata in vigore della nuova normative, alla luce dell’art. 3 Cost.

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REVOCATORIA RIMESSE IN C/C

- Abriani Niccolò e Quagliotti Leonardo, Ane quantum della “novissima” revocatoria delle rimesse bancarie, in Il Fall., 2008, 377.

- Menti Paolo, La revoca delle rimesse bancarie dopo il decreto correttivo della riforma fallimentare, in Il fallimento, 2007, 1279.

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RIFORMA (PROFILI GENERALI)

- Opere generali, trattati, manuali

Cecchella Claudio, Il diritto fallimentare riformato, Il sole24ore, Milano, 2007.

Apice Umberto e Mancinelli Saverio, Manuale breve di diritto fallimentare, 2^ ed., Il Sole24ore, Milano, 2007

Caiafa Antonio, Nuovo diritto delle procedure concorsuali, Cedam, Padova, 2006.

Caiafa, La legge fallimentare rifornata e corretta, Cedam, Padova, 2008.

Tedeschi Guido Uberto, Manuale del nuovo diritto fallimentare, Cedam, Padova, 2006.

Bonfatti Sido e Censoni Paolo Felice, Manuale di diritto fallimentare, Cedam, Padova, 2006.

Bonfatti Sido e Censoni Paolo Felice, Le disposizioni correttive ed integrative della riforma della legge fallimentare, app. Al Manuale di diritto fallimentare, Cedam, Padova, 2008.

Ambrosini Stefano (a cura di), La riforma della legge fallimentare, Zanichelli, Bologna, 2006.

Ambrosini Stefano (a cura di), Le nuove procedure concorsuali, Zanichelli, Bologna, 2008.

Fabiani Massimo e Patti Adriano, La tutela dei diritti nella riforma fallimentare, Studi in onore a Giovanni Lo Cascio, Ipsoa, Milano, 2006.

Bertacchini Elisabetta, Gualandi Laura, Pacchi Stefania, Pacchi Gaetano, Scarselli Giuliano, Manuale diritto fallimentare, Giuffré, Milano, 2006.

Abriani,Calvosa, Ferri G. jr, Giannelli, Guerrera, Guizzi, Motti, Notari, Paciello, Piscitello, Regoli, Rescio, Rosapepe, Rossi S., Stella Richter M. Jr., RToffoletto, Diritto fallimentare, Manuale breve, Giuffré, MI, 2008.

Vitalone Vincenzo, Chimenti Stanislao, Riedi Riccardo, Il diritto processuale del fallimento, Giappichelli, Torino, 2008.

- Commentari

Ferro Massimo (a cura di), La legge fallimentare, Commentario teorico pratico, Cedam, Padova, 2006.

Nigro Alessandro e Sandulli Michele (a cura di), La riforma della legge fallimentare, Giappichelli, Torino, 2007.

Grossi Maria Rosaria, La riforma della legge fallimentare, Giuffré, Milano, 2006.

Schiano Di Pepe Giorgio, Il diritto fallimentare riformato, Cedam, Padova, 2006.

Jorio Alberto (diretto da) e Massmo Fabiani (coordinato da), Il nuovo diritto fallimentare, vol. I e II, Zanichelli, Bologna, 2006.

- Articoli

- Due editoriali sul decreto correttivo n. 169, di Umberto Apice e Niccolò Nisivoccia in Dir. e prat. del fallimento, n 5, 2007, 6 e 12.

- Apice Umberto, Le ragioni di una riforma, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 1, 7.

- Carratta Antonio, Profili processuali della riforma della legge fallimentare, in Il dir. fall., 2007, I, 1

- Di Marzio Fabrizio, La riforma "privatizza" la crisi dell'impresa, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 2, 12.- Cavallini, Focus sul c.d. "correttivo" della nuova legge fallimentare: tra correzioni e modifiche sostanziali, in Fall. crisi d'impresa, 2007, n. 1, 13.

- Castagnola Angelo, La nuova rifora delle procedure concorsuali: una prima lettura, in Riv. Dir. Proc., 2008, 153.

- Cecchella Claudio, Controriforma fallimentare: le rivincite della giurisdizione, in Dir. Prat. Fallimento, 2008, n.1, 6.

. Fabiani, Il decreto correttivo della riforma fallimentare, in Foro it., 2007, V, 225.

- Lo Cascio Giovanni, Il decreto correttivo 12 settembre 2007, n. 169 della nuova normativa fallimentare: una sorta di legislazione a puntate, in Corr. giur., 2007, 1487.

- Negri Giovanni, Crisi della riforma: nuove soluzioni allo studio, in Dir. e prat. del fallimento, 2007, n. 3, 6.

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RITO FALLIMENTARE DI COGNIZIONE PRE RIFORMA

- Interessante pronuncia, ma destinata a suscitare un dibattito, del Tribunale di Roma 10 novembre 2006, n. 23239, in Fall. Crisi d'impresa, 2007, n. 1, 53, annotata da Bonaccorsi di Patti, ove si dichiara inammissibile la domanda riconvenzionale con il quale il curatore esercita un'azione revocatoria, dedotta in sede di giudizio tardivo di ammissione del credito, formulata oltre i venti giorni anteriori alla udienza fissata dal giudice delegato per la trattazione contenziosa, a seguito della trattazione in via breve alla prima udienza nella quale il curatore può aderire alla domanda del creditore e favorire un'insinuazione con decreto, con un orientamento peraltro ripreso da alcune pronunce di merito non in linea con la giurisprudenza di legittimità sulla opposizione allo stato passivo ritenuta incompatibile con le preclusioni introdotte al rito ordinario (ma come osservano i giudici capitolini, per la specialità di quel rito che prevede la costituzione del ricorrente cinque giorni prima dell'udienza).

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SOCIETA' COMMERCIALI

- Fauceglia Giuseppe, La responsabilità e la fallibilità dei soci, in Dir. e prat. fallimento, 2007, n. 5, 12.

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STATO PASSIVO

- Cagnasso Oreste e Irrera Maurizio, Il fallimento delle società, Ipsoa, Milano, 2007.

- Ferri Corrado, La formazione dello stato passivo nel fallimento: procedimento di primo grado e impugnazioni, in Riv. dir. proc., 2007, 1253.

Minutoli Giuseppe, Il nuovo procedimento di accertamento del passivo fallimentare, in Il dir. fall., 2007, 68.

Lamanna Filippo, Il nuovo procedimento di accertamento del passivo, Ipsoa, Milano, 2006.

Pellegrino Giuseppe, I giudizi di accertamento del passivo nel fallimento, Il sole24ore, Milano, 2006.

- Giorgietti Mariacarla, Profili processuali della nuova opposizione allo stato passivo, in Il fallimento, 2008, 586;

- Montanari Massimo, La verificazione del passivo fallimentare nell’assetto scaturito dal decreto correttivo della riforma, in Il fallimento, 2008, 495.

- Santangeli Fabio, Le modifiche introdotte dal decreto correttivo 169/2007 al processo per la dichiarazione di fallimento ed alla fase di accertamento del passivo, in Il diritto fallimentare, 2008, I, 147.

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TRANSAZIONE FISCALE

. Ceccherini Eros, La transazione fiscale e l’art. 182 ter dela legge fallimentare, in Il diritto fallimentare, 2008, I, 961.

- Stasi Enrico, La transazione fiscale, in Il Fallimento, 2008, 105.

- Lo Cascio Giovanni, La disciplina della transazione fiscale: orientamenti interpretativi innovative, in Il falimento, 2008, 338.

- Del Federico Lorenzo, La nuova transazione fiscale secondo il tribunale di Milano: dal particolarismo tributario alla locazione endoconcorsuale, ivi, 2008, 342.

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TRUST (v. anche accordi di ristrutturazione dei debiti)

- Apice Umberto, Trust, strumento di semplificazione della procedura fallimentare, in Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 3, 6.

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UNIONE EUROPEA (REGOLAMENTO SULLE PROCEDURE DI INSOLVENZA)

- Giorgio Cherubini, Regolamento UE sulle procedure di insolvenza: prime esperienze applicative italiane, in Dir. e prat. fallimento, 2007, n. 5, 33.

- La Corte di Giustizia Ce 17 gennaio 2006, procedimento C-1/04, ha ritenuto, agli effetti della determinazione del giurisdizione per la dichiarazione di fallimento della sede degli interessi principali del debitore irrilevante il suo trasferimento, avvenuto dopo il deposito della domanda (Dir. e prat. fallimento, 2006, n. 2, 44).

- Alla revocatoria fallimentare si applica la legge dell'ordinamento ove è stata aperta la procedura concorsuale, onde evitare disparità di trattamento tra creditori, Cass., 7 febbraio 2007, n. 2692, in Foro it., 2007, I, 2815, con nota di Galeazzo Montella, Il regolamento ce 1346/2000 sulle procedure di insolvenza e la legge applicabile alla revocatoria fallimentare.

Ai fini della determinazione del fallimento principale, nel paese ove ha sede principale l’imprenditore, la sede statutaria ha valore di mera presunzione, potendosi dimostrare che la sede principale è altrove, nel luogo in cui è diretta e effettivamente gestita l’attività di impresa (caso nel quale presso la sede statutaria la società non aveva strutture operative, dipendenti o utenze), Trib. Monza 27 luglio 2007, n. 72, in Dir. Prat. Fall., 2008, n. 1, 37.

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VENDITA D'AZIENDA (v. affitto d'azienda)